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19 Dicembre 2024

Affrancamento per le riserve

di Alessandro Germani e Franco Roscini Vitali


Il decreto Irpef Ires ripropone anche l’affrancamento straordinario delle riserve in sospensione d’imposta presenti nei bilanci delle imprese nel bilancio 2023, che residuano in quello in corso al 31 dicembre 2024.

Si tratta, in particolare, delle riserve relative alle leggi di rivalutazione dei beni d’impresa introdotte negli anni precedenti, ma anche di quelle relative al riallineamento del valore dei beni con iscrizione di una riserva di capitali.

L’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’Irap è pari al 10 per cento: pertanto, resta immutata l’aliquota già contenuta nelle recenti leggi di rivalutazione dei beni d’impresa, per esempio, articoli 15 del Dl 185/2008 e 110 del Dl 104/2020.

È prevista la dilazione del pagamento in quattro rate, la prima entro il termine per il versamento a saldo delle imposte sui redditi relativo periodo d’imposta in cui l’affrancamento è effettuato, in sostanza quello in corso al 31 dicembre 2024, e le altre nel medesimo termine nei tre anni successivi.

Con decreto del Mef, che dovrà essere emanato entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della disposizione, possono essere dettate le relative disposizioni di attuazione.

Come accennato, le riserve devono essere presenti nel bilancio 2023 e in quello 2024: la norma prevede l’affrancamento «in tutto o in parte», lasciando intendere che lo stesso può essere parziale rispetto alle singole riserve e che è possibile scegliere quali riserve in sospensione si intende affrancare.

Una volta affrancate, le riserve diventano ordinarie riserve di utili (per la società e per i soci), salvo l’applicazione di eventuali vincoli derivanti dalle norme in base alle quali sono state costituite.

Da notare che il Dlgs Irpef Ires cita i saldi di rivalutazione, le riserve e i fondi in sospensione d’imposta: la menzione dei fondi parrebbe un retaggio di formulazioni relative a tempi passati, dal momento che nei bilanci è ormai chiara la differenza tra riserve, che fanno parte del patrimonio netto, e fondi i quali sono in sostanza «debiti» anche se con caratteristiche particolari (articoli 2424 e 2424-bis del Codice civile).

L’affrancamento si perfeziona con la presentazione della dichiarazione dei redditi 2024 contenente i dati e gli elementi per la determinazione del relativo tributo ed è liquidata nella stessa, anche se il versamento è dilazionato in quattro rate annuali di pari importo.

Gli elementi di appeal della nuova disposizione sembrano essere la possibilità di ricorso parziale nonché il versamento frazionato in quattro anni.

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