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09 Ottobre 2020

Niente bollo sulla carta al dipendente

di Alessandro Germani



Sulle carte di pagamento rilasciate ai dipendenti e legate alla carta principale aziendale non è dovuta l'imposta di bollo. La stessa poi si applica sulla carta principale, al di sopra della soglia di 77,47 euro, considerando il saldo contabile come somma algebrica di addebitamenti e accreditamenti. È questo il contenuto della risposta a interpello 457/2020 delle Entrate.
Un istituto di moneta elettronica disciplinato dal Testo unico bancario (Tub) emette moneta elettronica e provvede ad eseguire operazioni di pagamento mediante carte di pagamento.
L'istituto intende emettere una carta destinata ai clienti aziende per l'utilizzo dei dipendenti. Il meccanismo si basa su una carta principale che è quella aziendale, a cui si collegano della carte supplementari intestate ai dipendenti. La carta principale serve a caricare la carta dipendente, con cui vengono poi fatti i pagamenti delle trasferte aziendali (vitto, alloggio, carburante, eccetera). Secondo l'istante l'imposta di bollo, in misura pari a 2 euro per ogni esemplare, in presenza di un saldo superiore a 77,47 euro, dovrebbe scattare solo sugli estratti conto della carta principale (aziendale) e non anche su quelli relativi alle carte dipendenti. Inoltre per ciò che concerne il saldo si guarderebbe alla somma algebrica degli addebiti e degli accrediti, anche in linea con quanto previsto dall'articolo 119 del Tub da cui si desume che l'estratto conto ha la funzione di accertare il saldo disponibile (come somma algebrica).
La risposta delle Entrate è positiva su ambedue i fronti. Richiamando l'articolo 13, comma 2, della Tariffa parte prima allegata al Dpr 642/72, l'Agenzia afferma che le note spese compilate dai dipendenti per il rimborso delle spese affrontate non sono assoggettabili al bollo. Ciò allo scopo di rendere snelli i rapporti fra l'azienda e i suoi dipendenti. Per tale motivo l'esenzione è accordata al caso di specie delle carte dipendenti, anche laddove l'estratto conto sia emesso da un soggetto terzo che è di fatto l'istituto di moneta elettronica.

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