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23 Ottobre 2024

Contabilità semplificata Pmi, parlano professionisti e investitori

di Alessandro Germani e Franco Roscini Vitali


L’Organismo italiano di contabilità mette in consultazione fino al 20 novembre quattro questionari destinati alle piccole e medie imprese per la semplificazione delle regole contabili che le riguardano. Vediamo di cosa si tratta e quale è la genesi.

Ricordiamo che nell’ambito della legge delega di riforma del sistema fiscale (legge 111/2023) l’articolo 9 prevede alla lettera d) l’obiettivo di «semplificare e razionalizzare la disciplina del Codice civile in materia di bilancio, con particolare riguardo alle imprese di minori dimensioni». Considerando il fatto che l’Oic è lo standard setter nazionale (articolo 9-bis del Dlgs 38/2005) e come tale fornisce supporto al Parlamento e al Governo in ambito contabile, questa survey risponde proprio a tali finalità. Del resto si tratta di una tendenza che si è già vista anche per le grandi imprese, laddove nell’ambito del cosiddetto adempimento collaborativo è stato costituito un tavolo tecnico fra agenzia delle Entrate e Oic per stilare le linee guida del cosiddetto tax control framework (si veda «Il Sole 24 Ore» del 12 ottobre 2024).

Le imprese potenzialmente destinatarie di questi principi contabili ad hoc sono circa un milione. Sono stati quindi predisposti quattro questionari, che sono indirizzati ai differenti stakeholder dell’Oic. Vi è quindi quello per i preparer, ovvero le imprese, quello per i commercialisti, quello per gli auditor e quello per gli user, che sono tendenzialmente i finanziatori. Ciascuno di essi si articola su varie tipologie di domande: le domande conoscitive, le domande di carattere generale, le domande sulle semplificazioni esistenti e le domande sulle principali problematiche riscontrate nella predisposizione del bilancio.

Il questionario rivolto agli user guarda alle finalità di questi ultimi che generalmente consistono in soggetti finanziatori o analisti. Infatti, le domande puntano alla tipologia di informazioni che un bilancio ordinario piuttosto che uno in forma abbreviata è in grado di fornire, in quanto tali informazioni logicamente sono in grado di condizionare le analisi di tali soggetti. Una specifica domanda riguarda il formato XBRL dei bilanci.

I questionari rivolti alle altre categorie prevedono le medesime domande specifiche, rivolte alle varie aree del bilancio per comprendere le criticità legate a esse. In particolare, vengono poste domande sulle immobilizzazioni materiali e immateriali, i derivati, le rimanenze, i lavori in corso su ordinazione e i ricavi, i crediti, le imposte, i fondi per rischi e oneri, i debiti, l’informativa di bilancio e le tematiche fiscali.

Per quanto riguarda le imprese (o i commercialisti che le seguono nell’attività di bilancio) si possono provare a immaginare alcuni aspetti a livello di semplificazione che potrebbero emergere. I principi contabili 16 e 24 sulle immobilizzazioni sono piuttosto rodati, probabilmente a livello di dimensioni minori qualche difficoltà sulla capitalizzazione degli intangibles potrebbe segnalarsi. Al tempo stesso è utile verificare se il metodo semplificato previsto dall’Oic 9 per le perdite durevoli di valore sia utilizzato, rispetto a quello ordinario che per le pmi sembra piuttosto complesso. Può essere interessante altresì verificare a questi livelli la familiarità con i derivati e con la procedura di mark to market richiesta in fase di redazione del bilancio. Altro aspetto che per le Pmi non è di così facile lettura può essere l’applicazione del costo ammortizzato per ciò che concerne i crediti. Da questo punto di vista la previsione di regole “semplificate” per i soggetti di minori dimensioni potrebbe effettivamente costituire un vantaggio. Può essere utile anche fare una riflessione su quali siano tali soggetti, visto che le semplificazioni potrebbero riguardare le imprese fino a 50 milioni di ricavi e/o 25 milioni di attivo di stato patrimoniale, quindi oltre la soglia di quelle che redigono attualmente il bilancio in forma abbreviata.

Mentre si prevede una semplificazione ad hoc per le Pmi, si potrebbe prevedere per tutte le imprese, grandi e piccole, ciò che da sempre è previsto per i soli soggetti Ias adopter, ovvero l’adozione del metodo finanziario per il leasing con l’iscrizione del bene nell’attivo e della correlata passività finanziaria. Ciò sarebbe utile anche per le analisi dei soggetti finanziatori.

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